21 punti di vantaggio per la Tesei della Lega. Salvini vicino al 40%, Meloni oltre il 10, grillini dimezzati si accontentano del 7.
A cura di Giorgio La Porta – Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano, titolava un libro di qualche anno fa. Gli umbri, piccoli come la provincia di Lecce si sono incazzati e hanno fatto sentire tutta la loro rabbia ai signori del Governo giallo rosso, tirando un calcio che lascerà i segni per i prossimi mesi.
Un centrodestra unito che sfiora il 60% con una Lega che nella nottata sale e scende dal 40% e che in molte città umbre ha ampiamente superato questa quota, Fratelli d’Italia sopra il 10% che raddoppia i consensi e sorpassa il Movimento 5 stelle che si accontenta del 7-8% dei voti, dimezzandosi rispetto alle europee di maggio.
Il Pd nella tragedia regge sopra quota 20%, ma se pensiamo che parliamo di una regione rossa dove non si arrivava mai al ballottaggio quel 20% è il segnale della fine di un’epoca.
Male anche Forza Italia che con il 5% porta acqua al mulino della Tesei ma è praticamente ininfluente e deve accontentarsi del terzo posto nel centrodestra.
Salvini e Meloni ottengono la metà dei voti degli elettori dell’Umbria e questo è un dato importantissimo che farà riflettere domani sul futuro del centrodestra.
Domattina vedremo quali ripercussioni avrà questo voto sul Governo. E’ certo che Salvini a briglia sciolte e h24 sul territorio ha premiato fortemente e questo stesso copione bisognerà ripeterlo in maniera scientifica tanto in Emilia quanto in Calabria e nelle Marche.
Sempre che qualcuno per questioni di dignità non decida di staccare prima la spina al Governo e concedere le elezioni al popolo sovrano che freme per votare…