E’ rivolta nella base elettorale. Pagine dei consiglieri uscenti invase da commenti senza pietà. Nel nostro sondaggio Pirozzi vince al 76% su Parisi. E’ tutto normale?
A cura di Giorgio La Porta – Il popolo del centrodestra del Lazio, poverino, si è bevuto di tutto negli ultimi anni. Dal panino che fece saltare la lista del Pdl nel 2010 agli scandali dei consiglieri regionali dell’allora governatrice Polverini, passando per gli arresti dei consiglieri romani, alle divisioni fatali nelle ultime amministrative di Roma.
Stavolta però all’annuncio della discesa in campo di Stefano Parisi si è propagata un’ondata di negatività che ha scosso i cittadini laziali. Tutti pronti alla vittoria, tutti pronti a prendersi una rivincita su Raggi e Giachetti dopo che per la prima volta in 20 anni il centrodestra non ha partecipato al ballottaggio per colpa delle sue divisioni e le sue ridicole liti interne. Due anni dopo rischiamo di ripetere quel copione e conquistare il terzo e quarto posto, proprio come avvenne per il Campidoglio con Meloni e Marchini.
Dietro al nostro sentore non c’è chissà quale scienziato dei sondaggi o alto statista politico. Ci è bastato lanciare un sondaggio Parisi contro Pirozzi per capire l’orientamento dei nostri lettori. In poche ore 1500 persone sono entrate e hanno votato al 76% per Pirozzi.
Va bene, si sono dati voce tutti i pirozziani d’Italia e sono venuti a votare il sondaggio. E’ strano però che anche nei commenti sulle nostre pagine social che contano 43 mila persone in tutta Italia i commenti pro Parisi si contino sulle punte delle dita e ci sia una valanga di consensi per Pirozzi.
Sicuramente Pirozzi ha un grande fan club in tutta Italia ma non vi sembra strano che nei commenti ai post dei consiglieri regionali uscenti di centrodestra, dove c’è gente di forza italia, fratelli d’Italia, lega e quarta zampa ci siano gli stessi identici commenti?
Non sarà che Parisi venga percepito come il perdente di Milano e che nei due mesi precedenti si sia fatto di tutto per tenerlo lontano dal centrodestra e ora venga visto come estraneo dalla nostra gente? Non sarà anche che quei suoi tweet contro il centrodestra mandati meno di una settimana fa abbiano ulteriormente indispettito i nostri elettori?
Non sarà che la nostra base si inizi a stancare degli uomini tirati fuori dal cilindro nelle stanze di Arcore, personalità che non hanno trascorso un solo giorno nelle amministrazioni che si propongono di governare? Eppure ci sono decine di bravissimi consiglieri regionali che meriterebbero quel ruolo, ragazzi che sono cresciuti nei consigli comunali e poi hanno fatto i capigruppo regionali, gli assessori e conoscono la macchina amministrativa meglio di chiunque altro. No, niente proprio non ce la facciamo.
Certo che avere il 40% di voto popolare e riuscire a spiegare agli elettori che dobbiamo perdere contro un governatore che nei migliori sondaggi ha il 35% è cosa non facile. Il vero dramma è che questa cosa rischia di avere ripercussioni nei singoli collegi e un voto di protesta potrebbe spostare qualche zero virgola che farebbe perdere tanti collegi in una regione che conta 5 milioni di elettori. Sarebbe se perdessimo la maggioranza assoluta alla Camera per qualche seggio e quel seggio venisse proprio dal Lazio.
Non sarà che alla fine non sia proprio una casualità che il centrodestra che è all’opposizione nel Lazio corra diviso proprio nel Lazio e, guarda caso, il centrosinistra che è all’opposizione in Lombardia corra diviso proprio in Lombardia?
Se c’è qualche patto del Nazareno ancora in piedi fareste prima a dircelo. Se abbiamo fatto finto una sola volta di berci la palla del panino, passi una prima volta ma non mettetevi in testa che siamo del tutto cretini.
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