Una simulazione fatta in Senato fa tremare il PD: la totalità dei collegi del nord andranno a Salvini, Meloni e Berlusconi. Il Pd e Grillo restano a bocca asciutta.
A cura di Giorgio La Porta – Era il lontano 2001 quando in Sicilia con il 56% dei voti l’allora Casa delle Libertà conquistò il 100% dei collegi. Sono passati 16 anni ma stanno reintroducendo il sistema maggioritario che permette a chi ha un solo voto in più di conquistare il collegio della Camera o del Senato. Una vera e propria carambola se pensiamo che ora le coalizioni sono ben tre e che basterebbe avere il 34% in ogni collegio e avere gli altri al 33% per conquistare la totalità dei collegi. Ovviamente è una cosa impossibile, ma era impossibile anche perdere le elezioni nazionali per 27 mila voti mai riconteggiati, eppure è successo nel 2006.
Il sistema elettorale è chiaramente disegnato per far perdere i grillini che non hanno candidati forti da presentare nei collegi e che in pochissime situazioni hanno candidati che riusciranno a stare sopra al centrodestra e centrosinistra. Il Rosatellum paga però un prezzo importante perché consegnerà l’intero Nord a una Lega in forte ascesa coalizzata con un centrodestra che ovunque sembra inarrestabile.
Inoltre, dove i grillini possono avere qualche speranza di vittoria è nei collegi delle capitali Roma e Torino, dove tradizionalmente il centrodestra è debole e vince il centrosinistra. Al contrario in Veneto e Lombardia dove il centrodestra punta a vincere nella totalità dei collegi i grillini non esistono.
Il nord è anche il Friuli dove pare che il Pd non prenderà nessun seggio e la Liguria dove, dopo la vittoria di Genova e l’onda lunga del governatore Giovanni Toti, dovrebbero arginare ogni possibilità di conquista da parte del centrosinistra.
L’Italia non è solo il nord e il Paese verrà diviso in ben 231 collegi. Tolti gli 85 del nord ne restano 146. La partita è aperta in molte regioni, anzi moltissime. Cosa avverrà ad esempio in Sicilia il mese dopo le elezioni regionali che vedranno un probabile trionfo del centrodestra? Cosa avverrà in quei tanti comuni conquistati pochi mesi fa dal centrodestra in tutte le parti d’Italia da L’Aquila a Pistoia?
Spesso e volentieri saranno i candidati a fare la differenza nel singolo collegio. La partita è aperta e la corsa è iniziata. Se il Pd trema già al nastro di partenza, la cosa non può farci che un estremo piacere. Se riusciamo a diffondere la loro sensazione di sconfitta, possiamo beneficiare di un effetto traino che viene attribuito a chi viene percepito come vincitore. E partire con il 100% dei seggi del nord è sicuramente un buon punto di partenza.