Sta nascendo un gruppo che porta via voti preziosi a Popolari e macronisti, affossando così la maggioranza Ursula.

A cura di Giorgio La Porta – Bruxelles. Era tutto già fatto, Ursula era già presidente della Commissione Europea, lo champagne era già stappato e guai a chi osava contestare questo straordinario risultato del centro sinistra europeo. Nulla di più falso. Le cose non stavano andando propriamente così e il voto in Francia è stato il colpo di grazia definitivo all’ottimismo della vecchia maggioranza Ursula.

Sono ore di estenuanti trattative e un futuro che sembra tutto in salita per Ursula von der Leyen. Qualcosa si sta muovendo a destra e starebbe nascendo un nuovo gruppo politico che porterebbe via dei consensi fondamentali alla sopravvivenza stessa della futura maggioranza.

Qualche giorno fa il vice premier Antonio Tajani che di Parlamento Europeo e di politica estera è un veterano, aveva auspicato che non si chiudesse il dialogo ai Conservatori di Giorgia Meloni che in aula contano 82 voti. E lui i meccanismi dell’aula li conosce da vicino, avendo presieduto quell’assemblea. Starebbe nascendo infatti un terzo gruppo di destra che se da una parte toglie voti preziosi ai conservatori, dall’altra porta al di fuori della maggioranza almeno una quindicina di eurodeputati, tra popolari e liberali, voti che sarebbero fondamentali per l’esistenza stessa della maggioranza Ursula.

Dopo le elezioni europee i tre partiti di maggioranza si trovano infatti con 18 deputati in meno visto il crollo dei macronisti in Francia e il calo dei socialisti, mentre i popolari hanno arginato le perdite della coalizione governativa incrementando di 18 seggi.

Oggi i numeri in aula vedono una maggioranza di appena una trentina di voti a favore di Ursula, ma almeno 15 sarebbero pronti ad andare nel neo gruppo di destra dell’est che vedrebbe tra gli altri la presenza del partito ungherese di Victor Orban, al momento nel calderone dei non iscritti (più o meno il gruppo misto italiano).

Iniziare una legislatura di una Commissione Europea ridotti come la fine del Governo Conte o con il pallottoliere di Prodi che si vide sfiduciato in senato non è proprio il massimo. E 15-20 deputati di maggioranza non sono assolutamente nulla se pensiamo che 5 anni fa la maggioranza Ursula era l’unica possibile, visto che le destre europee non avevano grandi numeri e grandi ambizioni e i franchi tiratori furono una ottantina.

Non è escluso infatti, che il Partito Popolare pur di non rischiare di vedersi bocciato il candidato dall’aula decida di puntare su un candidato nuovo che possa attrarre consensi al di fuori della coalizione e che sia un candidato in discontinuità con i 5 anni precedenti.

Chi ci dice che i popolari siano tutti contenti del secondo mandato di Ursula, che i popolari spagnoli siano così entusiasti di governare l’Europa insieme ai socialisti di Sanchez e che gli 8 forzisti italiani siano così contenti di sostenere chi qui a Bruxelles vorrebbe ogni giorno affossare la Meloni? Sicuri che tutte le forze di tutti i Paesi europei siano perfettamente entusiaste di questa Commissione e non abbiano alcuna convenienza a fare uno sgambetto?

La situazione nelle ultime ore è drammaticamente precipitata perché c’è un viavai di Verdi nel palazzo della Commissione Europea e se da una parte Ursula sta cercando una ulteriore stampella, dall’altra sta irritando non poco i popolari di centrodestra che non vogliono governare insieme a una forza di estrema sinistra come i verdi. Il voto francese, inoltre, non gioca a favore di chi vedeva la destra esclusa da ogni gioco politico in Europa perché se Francia e Italia svoltano a destra non è propriamente un dato secondario.

E le voci in Parlamento danno la nascita di un quarto gruppo di estremisti che coinvolgerebbe gli stessi tedeschi di Afd. In questo caso cambierebbero poco gli equilibri della maggioranza, ma il fatto che vi siano dei continui spostamenti a destra rende chiara l’idea che la situazione è tutt’altro che stabile e già decisa.

La partita si gioca fino al 90° minuto e nessuno ha vinto fino al fischio finale dell’arbitro.

Intanto continuate a votare il nostro sondaggio sull’eventuale appoggio dell’Italia alla Commissione di Ursula von der Leyen:

Come dovrebbero votare i partiti di centrodestra nei confronti della Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen?