Clamoroso autogol che rimette in campo la seconda persona più votata nella storia degli Stati Uniti d’America: Donald Trump. E creano un pericolosissimo precedente.
Arrestare Donald Trump non sarebbe solo una pessima idea, ma potrebbe creare effetti a sorpresi a pochi mesi dal voto delle presidenziali degli USA. C’è da ricordare infatti che Trump solo tre anni fa ha preso 73 milioni di voti, ben 4 milioni in più del Premio Nobel Obama e che è il secondo personaggio più votato nella storia degli Stati Uniti. Non un abusivo entrato dalla finestra, ma una persona che in una moderna democrazia ha conquistato un numero record di consensi.
Una sua incriminazione o un clamoroso arresto andrebbero a fomentare quei 74 milioni di americani che lo hanno votato e che si sentirebbero criminalizzati in prima persona, proprio come avvenne in Italia con l’espulsione di Berlusconi dal Senato che umiliò milioni di elettori di centrodestra.
Il ritorno di Trump alle elezioni di midterm era stato accolto tiepidamente dagli stessi repubblicani e infatti si parla in maniera quasi assodata già del suo successore, Ron DeSantis governatore della Florida, che riporterebbe la destra americana su posizioni più tradizionali e moderate.
Un colpo di scena come una incriminazione, proprio come una tanica di benzina sul fuoco, infiamma il clima di pre campagna elettorale e rimette Trump al centro della scena politica.
Nelle dichiarazioni pubbliche torna a dichiararsi un perseguitato politico ed è una situazione che noi italiani conosciamo molto bene.
Ma c’è qualcosa di più grave che è avvenuto oggi. Per la prima volta un ex presidente viene incriminato. Prima o poi gli Usa cambieranno amministrazione e non sarà più impensabile incriminare un ex presidente per questo o quel reato. Lo stesso Biden tra qualche anno a parti inverse potrà essere messo alla sbarra durante il governo repubblicano.
Ecco cosa ha dichiarato oggi Trump: «La mia incriminazione è una persecuzione politica e una ingerenza nelle elezioni», i democratici sarebbero ossessionati all’idea di colpire «un oppositore politico innocente».
Trump chiama in causa anche l’amministrazione Biden: «Anziché occuparsi dell’ondata di crimine senza precedenti a New York, sta facendo il lavoro sporco di Biden. È stato scelto e pagato da George Soros, è vergognoso».
Nel raccogliere fondi per la sua nuova campagna elettorale dichiara:«Questa caccia alle streghe si ritorcerà contro Biden».